mercoledì 11 aprile 2012

IL DISAGIO PSICOLOGICO

Per comprendere pienamente cosa l'indirizzo CC intenda per disagio mentale è opportuno partire da uno dei fondatori del modello cognitivo: Aaron Beck. Egli era uno psicoterapeuta ad orientamento psicanalitico. Durante la sua prassi clinica si accorse che molti pazienti non miglioravano dopo che egli lavorava sulla rabbia che essi provavano nei confronti di se stessi (secondo l'ottica freudiana). Lo studioso si accorse, però, che oltre ai normali ragionamenti i depressi avevano un flusso di pensieri con connotazioni negative che influenzavano la loro percezione del mondo, di lo stessi e del futuro. Da successive osservazioni egli notò che il disagio era accompagnato da interpretazioni "negative" e "disfunzionali". Per "disfunzionale" si intende una valutazione e delle convinzioni che producono  sofferenza e non permettono all'individuo di raggiungere i propri scopi.
In base a quanto detto sopra, si può affermare che il modello cognitivo focalizza la propria attenzione sul contenuto cognitivo ( del pensiero) relativo alla reazione di un individuo nei confronti di un evento scatenante. 
Il disagio è conseguenza di due variabili:
  • contenuto mentale (pensieri automatici , schemi)
  • processi mentali.


A causa delle diverse interpretazioni e schemi che caratterizzano gli individui, a parità di evento sconvolgente si possono avere diversi pensieri, emozioni, reazioni fisiologiche e comportamentali.
Si può affermare che il modo di interpretare un evento e la conseguente reazione fisiologica e comportamentale è ascrivibile agli schemi personali. 
Ma quando uno schema diventa disfunzionale, e quindi patogeno? Uno schema può essere inteso come disfunzionale nel momento in cui distorce la realtà, è troppo rigido e difficilmente modificabile, è iper-valente (da origine ad interpretazioni pervasive ed eccessivamente generalizzate).
Per ogni disturbo psicologico è possibile rintracciare uno specifico profilo cognitivo, ovvero è possibile individuare alcuni processi cognitivi e contenuti ricorrenti che lo caratterizzano. In un disturbo d'ansia è solitamente possibile rintracciare una serie di pensieri e contenuti caratterizzati dalla minaccia della sicurezza personale e/o sociale. In un disturbo depressivo i pensieri saranno connotati da tematiche di perdita e fallimento.


Dobson K. S. (2002). Psicoterapia cognitivo-comportamentale. Teorie, trattamenti, efficacia: lo stato dell'arte. Milano: McGraw Hill.
Perdighe C., Mancini F. (2008). Elementi di psicoterapia cognitiva. Roma: Fioriti Editore.
Sassaroli S., Lorenzini R., Ruggiero G. M. (a cura di) (2006). Psicoterapia cognitiva dell'ansia. Milano: Raffaello Cortina Editore

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